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BRUCE WILLIS MALATO DI FTD
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CAREGIVER E DEMENZA FRONTOTEMPORALE.
marzo 13, 2023

Frontiers: The prospective population-based study, II Workshop in Tricase

Frontiers_Copertina__AIMFT

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23 – 24 febbraio 2023.

Il Prof. Logroscino e la Prof. Barbara Borroni, hanno invitato Aimft a partecipare ai lavori del consorzio Frontiers.

I rappresentanti di dodici centri europei, specializzati in FTD, si sono incontrati, dopo tre anni, per confrontarsi su quanto raggiunto nel corso di questo periodo e per capire insieme in quali studi concentrarsi nel futuro prossimo.

I risultati del lavoro svolto in questi anni dal consorzio Frontiers, sono stati pubblicati di recente su “Jama Neurology” (Journal of the American Medical Association), uno dei più autorevoli giornali clinici americani sulle neuroscienze. Leggi Articolo

Si tratta del primo studio epidemiologico (effettuato, quindi, valutando l’entità e le modalità di diffusione della malattia nella popolazione) internazionale pubblicato sulla FTD.

Ebbene, dallo studio in parola, intitolato “Incidenza delle sindromi associate alla degenerazione dei lobi frontotemporali in 9 paesi Europei”, è emerso che:

  • sono stati stimati 2,4 casi ogni 100.000 persone in un anno, con un picco di 14 casi per 100.000 per la fascia di età di 71 anni;
  • l’incidenza è più alta tra gli uomini che tra le donne (2,8 casi contro 1,9 casi per 100.000);
  • contrariamente a quanto si pensava in precedenza, lo studio ha mostrato chiaramente che la malattia può esordire in età più avanzata in una considerevole percentuale di casi (circa il 30 %) e non solo in età presenile;

Sulla base dei risultati di questo studio è possibile stimare che il numero di nuovi casi di FTD in Europa in un anno possa essere intorno a 12.000.

Per quanto riguarda i progetti futuri di Frontiers i rappresentanti dei vari centri di eccellenza si sono confrontati al fine di dare inizio ad una nuova fase, implementando lo studio prospettico Europeo con la genetica e i biomarcatori nel sangue.

Questo sviluppo futuro potrebbe consentire di comprendere meglio i meccanismi biologici che determinano lo sviluppo della demenza frontotemporale e, conseguentemente, potrebbe aiutare a sviluppare un nuovo approccio per curare o, quantomeno, rallentare la malattia.

Aimft, in questo importante contesto internazionale, si è fatta portavoce di tutti i caregiver, non solo italiani ma del mondo, invitando i ricercatori dei vari paesi a coinvolgere le proprie associazioni locali di riferimento, al fine di far crescere la consapevolezza sulla malattia.

È stata anche sottolineata l’importanza delle realtà associative che, non solo provano a fornire concreto supporto ai caregiver, ma svolgono un ruolo fondamentale di collegamento tra le famiglie e le loro necessità e gli operatori sanitari professionali.

 #endFTD

#neurology

#dementia

#caregiver