Approccio multimodale e non-invasivo per il ripristino dei network funzionali e cognitivi nella malattia di Alzheimer e nella demenza fronto-temporale
Nel corso del 2015 è partito uno studio pilota presso l’IRCCS Fatebenefratelli volto a testare i benefici della stimolazione elettrica transcranica a corrente continua (tDCS) nella variante comportamentale della demenza frontotemporale. Tale procedura terapeutica non invasiva ha già dimostrato buone potenzialità nel trattamento di alcuni disturbi, come la depressione e mostra buone potenzialità anche nel trattamento di alcuni disturbi cognitivi (Afasia progressiva, Alzheimer). Lo studio è finanziato dal Ministero della Salute ed è coordinato dalla dott.ssa Michela Pievani.
Lo studio prevede 10 sessioni di stimolazione tDCS, suddivise dal Lunedì al Venerdì per due settimane consecutive della durata di 25 minuti ciascuna. Sono previste delle valutazioni cliniche/neuropsicologiche e un esame di risonanza magnetica prima di iniziare il trattamento e al termine delle 10 sessioni. Tali esami sono inoltre ripetuti a 6 mesi dal trattamento.
Per poter rientrare nella sperimentazione, i pazienti, devono avere un’età compresa tra i 50 e gli 85 anni di età e non essere portatori di pacemaker, biostimolatori, valvole cardiache artificiali o altri frammenti metallici nel corpo (criteri di sicurezza della risonanza magnetica). Inoltre, non possono partecipare alla sperimentazione pazienti con una storia anamnestica di epilessia, claustrofobia grave, pregressi traumi cranici o ictus (criteri di sicurezza per la tDCS). Pazienti con un punteggio al Mini Mental State Examination (MMSE) < 18 verranno valutati caso per caso.
L’assunzione di particolari farmaci non costituisce criterio di esclusione. Tuttavia, in caso di modifiche del piano terapeutico (introduzione di nuovi farmaci), la sperimentazione potrà iniziare solo dopo la stabilizzazione (3 mesi). In caso di sospensione di terapia il trattamento può essere iniziato 1 mese dopo l’interruzione farmacologica.
Lo studio non prevede rischi connessi alle sedute di stimolazione tDCS, in quanto è una tecnica ben consolidata e lo studio segue le linee guida e le raccomandazioni di sicurezza per l’utilizzo della tecnica.
Ad oggi 7 pazienti hanno concluso il trattamento e non sono stati riportati eventi avversi di rilievo.
Link progetto: http://www.centroalzheimer.org/netcogbs/